sexta-feira, 28 de abril de 2023

Grande Entrevista

Grande Entrevista: Michael Sandel - É um dos mais escutados filósofos contemporâneos. Michael Sandel fala em tirania do mérito e não compreende porque um grande jog

segunda-feira, 25 de janeiro de 2021

 

Il coronavirus è ancora un mistero: cosa non sappiamo in 5 punti

Di  Viola Rita

 

 

Il coronavirus è ancora un mistero: cosa non sappiamo in 5 punti

di

 Viola Rita

 -

 

 

https://www.galileonet.it/coronavirus-mistero-covid-19-immunita-vaccini/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=Coronavirus+mistero+immunit%C3%A0+Covid-19

 

 

Immagine di Elchinator via Pixabay

Il nuovo coronavirus è sempre un po’ meno nuovo e sconosciuto. Ormai è passato più di un anno dai primi casi di “misteriose polmoniti in Cina e ogni giorno apprendiamo qualcosa di nuovo sul Sars-Cov-2. Nonostante l’esperienza accumulata, ci sono ancora diversi aspetti del virus, della malattia Covid-19, dei vaccini e dell’evoluzione della pandemia che ancora non conosciamo. Non sappiamo nella pratica quando otterremo l’agognata immunità di gregge, quanto potrà persistere l’immunità fornita dai vaccini, quanto durerà ancora l’epidemia in Italia e la pandemia a livello globale, come evolverà la malattia nel futuro. Le ipotesi scientifiche sono tante e a volte molto differenti: ad esempio sulla durata dell’immunità in certi casi si parla di mesi, in altri addirittura di anni. I risultati sono tutti validi e basati su osservazioni scientifiche, le differenze e la mancanza di conoscenze deriva dal fatto che ancora non abbiamo dati sufficienti sul Sars-Cov-2 e soltanto il tempo e le sperimentazioni già in corso potranno dare risposte più chiare. Ecco quello che (non) sappiamo.

1. Quando raggiungeremo l’immunità di gregge?

Ancora non sappiamo dirlo, ma questa domanda è importante perché l’immunità di gregge, che si manifesta quando un virus non riesce più a diffondersi nella popolazione perché questa è già protetta, è ad oggi un punto di arrivo, il traguardo nella lotta al coronavirus. Per ottenerla, fortunatamente, non è necessario che proprio tutti siano immuni, anche se devono esserlo in molti. “Una parte sostanziale di una popolazione deve essere vaccinataspiega l’Oms, “riducendo la quantità complessiva di virus in grado di diffondersi nell’intera popolazione”.

Ma si può davvero ottenere? La vaccinazione diffusa all’interno della popolazione dovrebbe favorire, in tempi più o meno lunghi, il raggiungimento dell’immunità di gregge. E quante persone devono essere vaccinate? Di nuovo, non abbiamo risposte chiare. Inizialmente gli scienziati hanno indicato che circa il 60-70% di una popolazione avrebbe dovuto ricevere il vaccino, dato riportato anche dall’Oms e confermato da uno studio sul Lancet. Questa sarebbe la soglia minima per parlare di immunità di gregge. Ma secondo qualche scienziato, la stima è troppo bassa: lo sostiene Anthony Fauci, immunologo a capo del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, protagonista scientifico nella task force Usa per il coronavirus, che individua nell’80-90% di persone vaccinate il livello per avere l’immunità di gregge. “Dobbiamo essere un po’ umili”, dichiara Fauci al New York Times. “Non sappiamo quale sia il numero reale. Penso che la fascia sia compresa fra il 70 e il 90%. Ma ritengo più probabile il 90%”.

L’obiettivo dell’immunità di gregge è in generale discusso dagli scienziati quando si realizza la programmazione di una campagna vaccinale su larga scala – ma mai di un’immunità di gregge raggiunta naturalmente con la circolazione del virus, uno scenario ipotizzato (ma solo inizialmente) dal premier inglese Boris Johnson. Ma anche nei paesi e nelle circostanze in cui il coronavirus ha colpito in maniera davvero molto diffusa una popolazione non si ha la garanzia che questo possa proteggere quella stessa popolazione in futuro. Rappresentativo è il caso del Brasile, di Manaus, città brasiliana capitale dello stato di Amazonas. Uno studio su Science, coordinato dal ricercatore Nuno Faria dell’università di Oxford, indicava che a Manaus circa tre quarti (il 75%) degli abitanti avessero avuto il Covid. Ma quando successivamente nella stessa città c’è stata una nuova impennata di casi, Faria è rimasto sorpreso perché la quantità di nuovi casi non è compatibile con i contagi precedenti che farebbero pensare al raggiungimento dell’immunità di gregge. La spiegazione in questo caso potrebbe essere legata alla circolazione di una nuova variante del coronavirus, che sfugge al riconoscimento del sistema immunitario.

2. Una volta guariti dal coronavirus quanto dura l’immunità?

I risultati sul Sars-Cov-2 segnalano che il livello degli anticorpi specifici contro il virus, sviluppati dalle persone che hanno avuto il coronavirus, potrebbero calare significativamente dopo alcuni mesi. Una ricerca indica che l’immunità cellulare, quella non mediata dagli anticorpi ma dalle cellule T (o linfociti T) del sistema immunitario, potrebbe durare fino a sei mesi e dunque la persona sarebbe protetta durante questo periodo. Anche per questo, dato che la disponibilità dei vaccini è ad oggi limitata, l’Oms suggerisce di posticipare anche di 6 mesi la vaccinazione in chi ha già avuto il Covid-19, tuttavia il test per verificare una precedente infezione prima di vaccinarsi non è un sistema raccomandato.


Ma i risultati sono vari e uno studio recente, circolato ampiamente sui media e condotto dal gruppo de La Jolla Institute for Immunology – qui in preprint e ancora non peer-reviewed – indica che la memoria immunitaria e la possibile protezione potrebbe durare molto più a lungoaddirittura anni. L’ipotesi, ancora da confermare, deriva dall’osservazione di un lieve calo, a distanza di 8 mesi dall’infezione, delle cellule B e T del sistema immunitario. Questi dati potrebbero essere importanti anche per studiare quando dura l’immunità fornita dal vaccino, nell’idea che una qualche forma di protezione possa fortunatamente essere molto duratura. Secondo uno studio ampiamente citato e condotto da Marta Galante e Jeffrey Shaman della Columbia University, il rischio di una nuova infezione potrebbe manifestarsi entro un anno dalla prima (la ricerca era basata su altri coronavirus). Il punto centrale, stando a quanto riporta sul New York Times l’autore Shaman, è capire se e quanto una reinfezione possa essere fonte di preoccupazione, considerando i risultati incoraggianti forniti dagli studi e relativi alla persistente risposta immunitaria. Insomma, non abbiamo ancora certezze, ma la speranza è che anche nel caso di un contagio o di una reinfezione i danni possano essere contenuti.

3. E quanto dura l’immunità fornita dal vaccino?

Non si sa ancora se l’immunità data dalla vaccinazione possa durare diversi mesi o addirittura anni. Le prove su altri coronavirus già noti (non Sars-Cov-2) indicano che la protezione data dalla vaccinazione potrebbe durare almeno 9-12 mesi. Gli studi finora raccolti sul Sars-Cov-2 riguardano per lo più l’immunità non dovuta alla vaccinazione ma al fatto di aver avuto il Covid (nei pazienti guariti) e il calo dei livelli degli anticorpi specifici contro il virus, che però rappresentano soltanto una parte della risposta immunitaria contro un secondo contagio, come spiega una ricerca dell’Imperial College London pubblicata sul Lancet, o per prevenire lo sviluppo della malattia se nuovamente infettati. Insomma, le informazioni ad oggi sono parziali. “Non sapremo quanto dura l’immunità dopo la vaccinazione fino a quando non avremo più dati su quanto funzionano bene i vaccini contro il Covid-19 in condizioni reali”, scrivono i Cdc, i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie) statunitensi. “Non conosciamo ancora il livello minimo di immunità che si deve mantenere per proteggere dall’infezione, né quale tipo di immunità fornisce questa protezione”, scrive in un articolo su The Conversation Anne Moore, biochimica all’università di Cork. “Se le risposte immunitarie indotte dal vaccino, come gli anticorpi o le cellule T, calano a livelli molto bassi, ma riescono comunque a prevenire l’infezione, questo vaccino fornisce una protezione per un lungo periodo.Ma se è necessario mantenere alte le risposte immunitarie in maniera costante, allora non lo farà”. In generale, vale quanto detto prima: è importante capire se e quanto una eventuale reinfezione dovuta al calo dell’immunità sia preoccupante. Ma per saperlo purtroppo ci vuole tempo.

4. I vaccini saranno efficaci contro le nuove varianti del coronavirus?

Ancora non lo sappiamo. Per ora le principali varianti note sono tre: quella scoperta nel Regno Unito, in Sudafrica e quella diffusa in Brasile. Secondo gli scienziati è improbabile che i vaccini attuali siano inefficaci contro le varianti rintracciate nel Regno Unito e in Sudafrica. In generale, infatti, le nuove forme di Sars-Cov-2 presentano alterazioni soltanto in alcune parti del virus (in alcuni pezzetti della proteina spike che è il bersaglio della vaccinazione), mentre i vaccini dovrebbero fornire una copertura più completa e dunque funzionare ancora.

Tuttavia, soprattutto sull’ultima variante, quella cosiddetta brasiliana, abbiamo meno informazioni. Sappiamo però che questa raccoglie numerose mutazioni nella proteina spike e che, oltre ad essere probabilmente più contagiosa (come anche le altre due), potrebbe aiutare il virus a evitare di essere riconosciuto dal sistema immunitario e dunque renderlo meno attaccabile dagli anticorpi. Le indagini sono in corso. In ogni caso, anche se ora o in futuro si rivelerà che i vaccini avranno perso efficacia a causa delle mutazioni, le case farmaceutiche potranno adattarli e aggiornarli (nel caso dei vaccini a mRna piuttosto rapidamente).

5. In futuro il Covid-19 sarà come un raffreddore?

Un’altra domanda frequente è cosa succederà nel lungo periodo, fra alcuni anni, se verremo in contatto con il Sars-Cov-2. Gli scienziati stanno già all’opera per capire come potrebbe trasformarsi il Covid-19. Uno studio su Science condotto dalla Penn State e dalla Emory University indica che è possibile che il virus in futuro, fra pochi anni, possa assomigliare a un semplice raffreddore, una forma simile a quella causata da altri ceppi della famiglia dei coronavirus. La ricerca si basa sullo studio dell’evoluzione di forme virali dovute a 4 comuni coronavirus (e del Sars-Cov-1, causa della Sars, sul quale però abbiamo meno informazioni).

Il modello per il Covid mostra che i suoi cambiamenti futuri potrebbero avere un andamento simile a quella delle forme dei 4 coronavirus considerati. In generale in quest’ultimo caso i coronavirus sono molto diffusi – come potrebbe diventare il Sars-Cov-2 una volta endemico: di solito si contrae un raffreddore nella prima infanzia e poi successivamente si può essere reinfettati con forme molto leggere. Il fatto di avere il primo raffreddore da bambini potrebbe rappresentare un elemento protettivo importante: una prima infezione da coronavirus causa di raffreddore da adulti o da anziani – come avvenuto per il Sars-Cov-2 – potrebbe essere maggiormente pericolosa. La chiave di tutto, dunque, è il passaggio da un andamento epidemico, come nella situazione attuale, ad uno endemico, ovvero la sua comparsa e la presenza stabile in un territorio o in una regione. Questo cambiamento fa sì che la prima esposizione sia precoce, nell’infanzia, e si inneschi il meccanismo descritto Insomma, l’idea dei ricercatori è che anche il Covid potrebbero diventare un malanno di stagione, ma la cautela (e il condizionale) rimane d’obbligo.

 

 


quinta-feira, 31 de dezembro de 2020

 

2021 Ano NOVO

O passado JÁ NÃO existe. O futuro AINDA NÃO EXISTE. O presente existe. É isso: “O momento para viver é o agora, amanhã é sempre incerto” afirma PAULA LOBATO FARIA, PROFESSORA DE DIREITO DA SAÚDE (https://expresso.pt/sociedade/2020-12-30-Doze-argumentos-de-especialistas-para-nos-fazer-ter-esperanca-no-futuro)

- Dado que já JÁ NÃO existe, deixa-te de suspiros, lamentações e prantos.

- Dado que AINDA NÃO existe, a incerteza só serve para te atenazar.

- 2021 está aí a chegar: é o presente. O presente é sempre presente.

Se tiveres capacidade de captação E PRODUÇÃO da ironia, aqui vão os meus votos de ANO NOVO:

Está aí a chegar: é o 2021!

Vamos tratá-lo bem para que

Este ANO

Como NOVO

Seja BOM,

Seja FELIZ e nos faça felizes.

sábado, 1 de agosto de 2020


Jesus de Nazareth, afinal,  é ou não imortal?
Oh! vamos ver.
Na, aceite já pela tradição, Sexta-feira Santa, Jesus de Nazareth faleceu: feneceu, morreu; era, pois, mortal. Não era imortal.
Olá! Na já aceite tradição, ao terceiro dia Jesus de Nazareth é dado como ressuscitado: isto é, venceu a morte, tornou a viver. Assim, entretanto demonstrou-se que era mortal precisamente porque faleceu. Depois da ressurreição demonstrou-se que venceu a morte, tornou a viver.
Ressurreição? Venceu a morte – que é que isto quer dizer? Tornou-se imortal? O mortal tornou-se imortal? Esta tese é racional? Esta tese pode ser racional, mas somente depois do fim dos tempos e da verificação, aí nessa altura, do facto de ainda estar vivo. Objecções estarão no horizonte- ouvem-se vozes. Ainda subsistem objecções?
Não sabemos ao certo se objecções perduram.
 Há que averiguar.
 Ah, pois! Quando será o fim dos tempos? O facto de ainda estar vivo no fim dos tempos só prova que está vivo, não demonstra que é imortal. Se, aí nessa altura, está vivo, então ainda não é o do fim dos tempos, fim que se obstina a não chegar. Se fosse o fim dos tempos e, consequentemente, da vida, então existindo um imortal ainda não seria o fim dos tempos. Teriam falecido todos os mortais, e quem testemunharia da existência do próprio imortal? Ninguém! Ficamos sem o imortal.
Se...

É ?     


segunda-feira, 15 de junho de 2020





Queres ser cristão? No quotidiano da tua vida, só tens de praticar DOIS comportamentos:

 1º- prostro-me diante do mortal(=homem) Jesus de Nazareth, filho de Maria e de José, dizendo “Jesus de Nazareth, és Deus, adoro-te”; 

2º - amo os meus inimigos, faço bem a quem me faz mal (=Lucas 6,35).


sexta-feira, 12 de junho de 2020



 certos princípios morais
  
José Miguel Pinto dos Santos, um dos autores do programa do CHEGA, publicado no Observador, fala, ainda e sempre no Observador, no artigo “https://observador.pt/opiniao/estara-deus-a-castigar-nos/, da “filosofia cristã”.
Pois bem:
1-   Não existe filosofia cristã. O Cristianismo NÃO é uma Filosofia. Esta implica a construção de um edifício teórico com cabeça, tronco e membros, como o fizeram, entre outros, Aristóteles, Platão, Descartes, Kant, Hegel, Heidegger, and so on.- Não consta que a Wikipédia, a enciclopédia livre, seja destituída de crédito, mas aí se lêHá estudiosos que questionam a existência de uma filosofia cristã propriamente dita. Esses afirmam que não há originalidade no pensamento cristão e seus conceitos e ideias são herdadas da filosofia grega.

O Cristianismo é uma forma de vida, um modo de vida, que, simplesmente, se reduz a um pouco que é um tudo.

PRIMEIRO, o cristão, se o quer ser, reconhece a divindade do mortal(=homem) Jesus de Nazareth. Essa divindade, se o cristão a aceitar, terá/teve fundamento na Ressurreição desse Jesus de Nazareth. Este ressuscitou mesmo, realmente? Historicamente NÃO houve testemunhas. Então...que faz o cristão? Faz um acto de FÉ: CRÊ=ACREDITA. Como escreveu KIERKEGAARD, Sören: acreditar é dar um salto no abismo: SEM testemhas HISTÓRICAS, Jesus de Nazareth é Deus.

SEGUNDO, eu acho que só um maluco completo ou um Deus é que afirma: Amai os vossos inimigos (Lucas 6,35). De novo: O Cristianismo é uma forma de vida, um modo de vida que se reduz a um pouco que é um tudo. NÃO é uma Filosofia.

          2- José Miguel Pinto dos Santos um dos autores do programa do CHEGA, publicado no Observador, delira no seu artigo, não distingue claramente Cristianismo de Catolicismo, delira no meio de “filosofias” extremo-orientais, e tem um delirante dom particular: José Miguel Pinto dos Santos SABE o que Deus sabe e SABE o que Deus pensa e quer. O maior DOUTOR do Catolicismo, Tomás de Aquino ((Roccasecca, 1225 – Fossanova, 7 de março de 1274), na sua ponderosa e monumental obra “Suma Teológica” (escrita de 1268 a 1273) refletiu e escreveu sobre 5 argumentos racionais que apontam para a necessidade da existência de Deus. Após a extensíssima e exaustiva demonstração desses 5 argumentos racionais,Tomás de Aquino concluíu: “Deus existe. Como é? NÃO SEI”. José Miguel Pinto dos Santos SABE! E até SABE o que Deus sabe e SABE o que Deus pensa e quer.

          3- José Miguel Pinto dos Santos bem tenta, atabalhoada e desastradamente, ironizar sobre mil coisas; não consegue, não sabe usar a fina figura de estilo que é a ironia, escrevinhou por escrevinhar, a tal ponto que quis, baldadamente, identificar DOIS Engenheiros: o “sr. eng. Costa” e “sr. eng. Rio”, porque, para José Miguel Pinto dos Santos: “U avtor não segve a graphya du nouo AcoRdo Ørtvgráphyco. Nein a do antygo. Escreue coumu qver & lhe apetece.”, isto é, Um autor “escreve como quer e lhe apetece”, ou seja, para o José Miguel Pinto dos Santos não há regras, por isso é que ele escreveu no início do seu artgo “O pior mal que nos pode acontecer é esquecermo-nos que, quando violamos certos princípios morais, de algum modo nos estamos a destruir a nós próprios”)    

 



quinta-feira, 11 de junho de 2020


Populismo e golpe baixo, ASSASSINADOS 654.965 IRAQUIANOS inocentes e A cloaca.

1-    populismo e golpe baixo:
GRAÇA FRANCO (em https://rr.sapo.pt/2020/05/27/graca-franco/observando-o-populismo-sobre-as-supostas-ajudas-aos-meios-de-comunicacao-social/artigo/194342/), a propósito da recusa do Obervador relativamente às ajudas governamentais à Comunicação Social, afirmou: “Que me desculpe o Zé Manuel Fernandes, que foi meu diretor e de quem sou MUITO amiga, mas a isto chama-se populismo e golpe baixo.” Conclusão fácil: o “dono, director”, colunista” da dita publicação é um populista e utiliza o golpe baixo. Existem congéneres desse populismo e golpe baixo;  exemplos desses heróis populistas e utilizadores do golpe baixo aí estão: os actuais presidentes do Brasil e dos EUA (já Hitler e Stalin e quejandos o foram e o utilizaram).
2-     Guerra (sem resolução da ONU) de Invasão do Iraque:
As operações dessa Guerra de Invasão duraram de 20 de março de 2003 ATÉ 18 de dezembro de 2011, NOVE anos a ASSASSINAR INOCENTES civis Iraquianos; as mesmas operações custaram, dos entre 100 mil e 150 mil soldados dos Estados Unidos, 4.487 militares AMERICANOS MORTOS e mais de 32 mil FERIDOS; a revista The Lancet publicou em 2006 uma estimativa de 654.965 mortes entre IRAQUIANOS relacionadas à guerra, das quais 601.027 foram causadas por VIOLÊNCIA; os EUA terão gasto quase US$ 802 bilhões para financiar a guerra; o economista vencedor do prêmio Nobel Joseph Stiglitz afirma que o custo REAL chega a US$ 3 triliões se os impactos adicionais no orçamento e na economia dos Estados Unidos forem levados em conta; entre 2006 e 2010, até 1,6 milhão de IRAQUIANOS tiveram que ABANDONAR seus domicílios.

3- Guerra de Invasão do Iraque foi=é um crime de guerra:

Antes da Guerra de Invasão do Iraque, qual foi a atitude “jornalística” do referido Zé Manuel Fernandes? Foi a seguinte, depois de se saber que não existia o motivo que “inspirara” a invasão (as ADM):  Se ontem não consegui evitar uma lágrima furtiva [...] não deixo por isso de SABER que a batalha não está terminada, que são imensas as dificuldades e as incógnitas ainda pela frente”, José Manuel Fernandes, Público, 10/4/2003.”; este “jornalista” é supinamente arguto e escreveu: “Os motivos para a guerra não desaparecem, pois, mesmo SEM arsenais, Saddam possuía forma de os obter, e esse é que era o perigo: a eventual convergência entre um regime com capacidade para construir armas de destruição maciça e terroristas com vontade de as largarem em qualquer grande cidade do Ocidente”, José Manuel Fernandes, Público, 30/5/2003; José Manuel Fernandes comparou ao 25 de Abri a chegada dos tanques norte-americanos a Bagdade: quantos MILHARES de INOCENTES foram ASSASSINADOS no 25 de Abril? No Iraque: foram MAIS QUE 654.965 os IRAQUIANOS INOCENTES ASSASSINADOS relacionadas à guerra.- Aí está:  a mais recente dimensão desse horror é a acção da organização do Estado Islâmico: o daesh resultou do desastre que foram aqueles anos “americanos” no Iraque:  quantas vítimas inocentes daí resultaram e com que atrocidades (vítimas inocentes DEGOLADAS !)? José Manuel Fernandes, AO APROVAR a Guerra de Invasão do Iraque (que foi=é um crime de guerra) foi cúmplice moral dos ASSASSINATOS mencionados: Tanto é ladrão o que vai à vinha como o que fica à porta?

Conclusão: uma pessoa, de populismo e golpe baixo, que APROVOU um crime de guerra que (já em 2006), ASSASSINOU MAIS QUE 654.965 IRAQUIANOS INOCENTES, a maioria INOCENTES que nem soldados eram, ERAM crianças, idosos, mulheres grávidas – essa pessoa transforma tudo em cloaca.
4- DIGNIDADE: Tony Blair diz que se arrepende da guerra no Iraque e pede desculpas – em http://g1.globo.com/mundo/noticia/2016/07/tony-blair-diz-que-se-arrepende-da-guerra-no-iraque-e-pede-desculpas.html. - José Manuel Fernandes nem uma lágrima furtiva: golpe baixo reprodutor da cloaca.
-11JUN20 



sexta-feira, 16 de fevereiro de 2018




Professor
Compulsando o Dicionário eletrônico Houaiss da Língua Portuguesa, respiguemos algumas acepções do verbete “Professor”: 
“1 aquele que professa uma crença, uma religião
2     aquele cuja profissão é dar aulas em escola, colégio ou universidade; docente, mestre
Ex.: p. de matemática
2.1  aquele queaulas sobre algum assunto
Ex.:
dança>
violão>
2.2  Derivação: por extensão de sentido.
aquele que transmite algum ensinamento a outra pessoa
Ex.: peça-lhe para ensinar seu filho a andar de bicicleta, que ele é bom p.
3     aquele que tem diploma de algum curso que forma professores (como o normal, alguns cursos universitários, o curso de licenciatura etc.)
4     Derivação: sentido figurado.
indivíduo muito versado ou perito em (alguma coisa)
n adjetivo
5     que professa; profitente
6          que exerce a função de ensinar ou tem diploma ou título de professor
1- “aquele que professa uma crença, uma religião”: Passos Coelho professOU/professA a crença, a religião do EMPOBRECIMENTO dos Portugueses;
2- “aquele cuja profissão é dar aulas em escola, colégio ou universidade; docente, mestre”: Passos Coelho não deu nada, somente tirou, aos Portugueses, o pouco que tinham;
2.1- “aquele queaulas sobre algum assunto”: Passos Coelho conhece algum assunto?
2.2- aquele que transmite algum ensinamento a outra pessoa”: Passos Coelho tem ensinamento para transmitir?
3-  aquele que tem diploma de algum curso que forma professores”: Passos Coelho tem diploma de algum curso que forma professores? Que se saiba, não tem; portanto, não tem formação para ser professor;
4-  indivíduo muito versado ou perito em (alguma coisa)”: Passos Coelho é versado em quê? – Muitos disseram que Passos Coelho era versado na disciplina da mentira: “Menina, não será tirado ao seu pai o subsídio de Natal”, logo a seguir tirou;
5     que professa; profitente”: professa a doutrina do EMPOBRECIMENTO dos Portugueses;
 6     que exerce a função de ensinar ou tem diploma ou título de professor”: Passos Coelho NÃO exerce a função de ensinar ou NÃO tem diploma ou título de professor; portanto, NÃO pode porque não deve ser professor.

Professor? se for da mentira: Respiquemos:
- (fonte: https://aventar.eu/2014/09/29/as-4-mentiras-de-pormenor-de-passos-coelho/): Passos Coelho é “o homem que faz da mentira uma arma política,[...] o primeiro-ministro (=Passos Coelho) é um impostor e um incompetente até na arte da mentira.
-(fonte: http://expresso.sapo.pt/blogues/blogue_100_refens/as-mentiras-que-elegeram-passos-coelho=f760695):- Foram umas atrás das outras. Tantas mentiras, promessas vãs e falsas intenções que se torna difícil, à distância, contabilizar ou condensá-las. As ilusões saltavam da boca de Pedro como pipocas à porta...do cinema
A dignidade da profissão de Professor ficará escarradamente conspurcada se Passos Coelho vier a ser professor.



   

Arquivo do blogue